Le matricole sono le benvenute nei musei di Ateneo

7 Agosto 2022

Sono aperte le immatricalazioni all’Università di Pisa per il nuovo anno accademico 2022/23.

Il Sistema Museale di Ateneo (SMA) invita i nuovi iscritti a visitare subito i suoi musei (tutti gli studenti dell’Università di Pisa e delle Università della Toscana hanno diritto all’ingresso gratuito). Un modo per conoscere la città e l’Ateneo che li ospiteranno per i prossimi anni.

Questi musei raccolgono il il vasto e variegato patrimonio storico, scientifico e artistico di un Ateneo con quasi 700 anni di vita, ne raccontano la storia, le tradizioni, i primati, di cui diamo di seguito qualche spunto.

 

Tra le molte attività universitarie in cui gli studenti possono essere coinvolti nelle strutture SMA ci sono i Tirocini e le Collaborazioni part-time.

Ulteriori informazioni sui musei al servizio degli studenti si trovano alla pagina https://www.sma.unipi.it/sma-studenti/

 

Store UNIPI

Per sentirsi subito parte della comunità dell’Università di Pisa, è possibile acquistare i prodotti di abbigliamento e gli accessori con il logo dell’Università di Pisa.

Gli acquisti si possono fare online oppure andando nel Bookshop dell’Orto e Museo Botanico in via Luca Ghini 13, Pisa.

 

 

 

 

 

I musei di Ateneo

Nel 1543 venne creato a Pisa, primo nella storia, un Orto Botanico allo scopo di essere “utile alli scholari”, come scrisse il suo fondatore Luca Ghini nella relazione per il Granduca di Toscana Cosimo de’ Medici. Costruito originariamente sulle rive del fiume Arno, l’Orto fu trasferito nell’attuale sede nel 1591 (a pochi passi dalla Torre Pendente) e poi ampliato progressivamente fino all’attuale estensione di circa due ettari. Ospita piante dei cinque continenti: le succulente dei deserti africani e americani; le piante aromatiche della macchia mediterranea; le specie delle paludi toscane; numerosi alberi secolari e tante altre. All’interno anche il Museo Botanico, erede dell’antica Galleria, istituita nel 1591 dal Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici.

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è uno dei più antichi musei al mondo.

Nato alla fine del XVI secolo come “Galleria” annessa al Giardino dei Semplici di Pisa (l’attuale Orto Botanico), il Museo ha arricchito le sue collezioni nel corso dei secoli e custodisce oggi un patrimonio di enorme valore storico e scientifico.

Dalla fine degli anni Settanta il Museo ha sede presso la suggestiva Certosa di Pisa a Calci, fondata nel 1366 e che oggi ci appare, dopo gli ampliamenti del XVII e del XVIII in una splendida veste barocca.

Ospitato a Palazzo Lanfranchi, con magnifici affacci sul fiume, il Museo possiede una delle più importanti raccolte pubbliche di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati un panorama artistico di livello eccelso che getta luce, attraverso la grande lezione intellettuale di figure come Sebastiano Timpanaro, Carlo Ludovico Ragghianti e Giulio Carlo Argan, sulle vicende artistiche che hanno percorso il XIX e il XX secolo. Le opere sono esposte periodicamente secondo un principio di rotazione volto a tutelarne lo stato di conservazione.

L’attività espositiva del Museo della Grafica è caratterizzata poi da un ricco e variegato calendario di mostre temporanee.

A Pisa con Ippolito Rosellini – che partecipa insieme a J.F. Champollion – alla spedizione Franco-Toscana (1828-1829) nasce l’Egittologia italiana. Testimonianze anche di quella spedizione si trovano alle Collezioni Egittologiche, adesso intitolate alla Professoressa Edda Bresciani, scomparsa nel 2020, una tra le massime autorità dell’egittologia mondiale che nel corso della sua lunga carriera accademica ha dato lustro e prestigio con la sua rilevante attività scientifica all’Università di Pisa.

Le Collezioni rappresentano oggi un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto per l’importanza dei suoi reperti, specialmente quelli provenienti dall’area dell’antica Nubia, in larga parte frutto degli scavi effettuati sotto il patrocinio dell’Università di Pisa.

La raccolta della Gipsoteca di Arte antica, tra le prime italiane nacque nel 1887 su iniziativa di Gherardo Ghirardini che si ispirò al modello dell’archeologia germanica. La collezione offre oggi una sintesi delle opere più note e significative dell’arte greca, etrusca e romana, accanto ad esemplari meno noti o inediti, e piccoli manufatti plastici. La Gipsoteca ospita oggi anche la collezione dell’Antiquarium di archeologia classica e le Collezioni Paletnologiche.

Il Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa raccoglie una ricchissima collezione di macchine legate alla storia dell’Informatica, unica in Italia e importante a livello internazionale per completezza e significato dei pezzi. Chiuso temporaneamente, buona parte delle macchine è ospitata alla mostra Hello World! Dall’Aritmometro allo smartphone.

La collocazione pisana del museo testimonia come la storia dell’informatica italiana si intrecci profondamente con quella della città.

Fra gli anni Cinquanta e Sessanta, durante l’era degli enormi calcolatori “mainframe”, Pisa è stata infatti uno dei fulcri dell’epopea informatica nazionale, nonché un centro all’avanguardia mondiale per più di un decennio. In particolare, il 13 novembre 1961 fu inaugurata la CEP, la Calcolatrice Elettronica Pisana, il primo calcolatore elettronico concepito in Italia e non comprato all’estero come invece era stato fatto altrove. Fu realizzato dall’Ateneo cittadino in collaborazione con la Olivetti, che nello stesso periodo a Pisa, in Barbaricina, progettava un’analoga macchina, ma pensata per il mercato finanziario, la ELEA 9003.

Dai pioneristici gruppi che progettarono tali macchine nacque il know how pisano dell’Informatica, poi confluito nel primo corso di laurea in Informatica nel 1969 e a tutta una serie di primati cittadini nel campo, come ad esempio il primo collegamento Internet italiano.

Temporaneamente chiuso, il museo comprende strumenti scientifici di fisica e astronomia del XVIII, XIX e prima metà del XX secolo, che includono le invenzioni realizzate da Antonio Pacinotti, dalla celebre macchinetta, la prima dinamo-motore a corrente continua, fino agli apparati a trazione elettromagnetica.

Le attività del Museo si terranno alla Ludoteca Scientifica, la mostra interattiva-didattica, una collezione di giochi e strumenti creati per riprodurre, con uno spirito tutto galileiano, gli esperimenti che hanno fatto la storia della scienza e degli scienziati.

Pisa è stata una delle prime città universitarie a possedere una Scuola Anatomica: l’insegnamento dell’Anatomia Umana iniziò per volontà di Cosimo I dei Medici che fece costruire un Teatro Anatomico. In quel periodo, il famoso Andrea Vesalio (1514-1564), considerato il padre dell’anatomia moderna, fu chiamato a Pisa per effettuare dissezioni. Dopo Vesalio, altri illustri maestri insegnarono anatomia nella Scuola Pisana, fra cui Gabriello Falloppia, Paolo Mascagni e Filippo Civinini. Furono queste le basi per la nascita del Museo di Anatomia Umana a Pisa, intitolato proprio a quest’ultimo. Il Museo fu inaugurato in vista della Prima Riunione degli Scienziati Italiani, svoltasi a Pisa nel 1839.

Ad oggi il Museo comprende non solo preparati di anatomia descrittiva e topografica, ma anche raccolte archeologiche (due mummie egizie e mummie precolombiane con corredi funerari).

Al momento è visitabile – da settembre e su appuntamento – solo la Collezione Paleopatologica agli studiosi che ne fanno richiesta.

l Museo di Anatomia Patologica e Paleopatologia, nato nel 1884, accoglie un’importante collezione di reperti umani e animali patologici di grande pregio scientifico (alcuni dei quali risalenti all’epoca granducale), una collezione di reperti di interesse forense e una ricca collezione di reperti paleopatologici.

Il primo insegnamento ufficiale di arte veterinaria a Pisa inizia nel 1818 ed è tenuto – in forma privata – da Vincenzo Mazza, Veterinario della Grande Armata Napoleonica. Il radicamento definitivo dello studio della Medicina Veterinaria si ha nel 1859 con Cosimo Ridolfi, Ministro della Pubblica Istruzione del Governo provvisorio della Toscana. Nel 1874 il Museo trova ospitalità in un terreno attiguo agli Spedali Riuniti di Santa Chiara, nelle vicinanze dei Macelli Pubblici e del deposito Stalloni. Nasce nel 1875 la Regia Scuola Superiore di Medicina Veterinaria alle dipendenze dell’Università. Nel Gabinetto di Anatomia, denominato poi Istituto di Anatomia Generale e Descrittiva dei Vertebrati Domestici, è riservato lo spazio per il Museo Anatomico. Solo nel 1934 il Museo Anatomico trova la sua collocazione definitiva con la nascita della Facoltà di Medicina Veterinaria.