Alla ricerca del software perduto: il progetto “Software Heritage” sostenuto dall’Università di Pisa

Museo degli Strumenti per il Calcolo 10 Ottobre 2019

 

 

Piazza San Paolo a Ripa d’Arno, 16

 

10 ottobre 2019

Ore 14.00, ingresso libero

Giovedì 10 ottobre, in occasione di  Internet Festival, al Polo Le Benedettine si terrà “Alla ricerca del software perduto“, un incontro sul progetto Software Heritage lanciato dall’Inria (Istituto nazionale francese per l’informatica) in partenariato con l’UNESCO, che l’Ateneo pisano ha deciso di sostenere, proprio nell’anno in cui festeggia – con il ciclo Informatica 50 – i cinquanta anni dalla nascita, a Pisa, del primo curriculum di studi italiano dedicato all’Informatica.

Relatori

Roberto Di Cosmo (Inria), Carlo Montangero (Università di Pisa), Davide Storti (UNESCO). Modera Enrico Nardelli (Informatics Europe).

Il progetto Software Heritage

Il software è il frutto del codice sorgente, un artefatto umano prezioso che, al pari di un’opera di oreficeria, ha molto da dire sulle nostre vite e sulla nostra epoca. Per questo il codice fa parte del nostro patrimonio culturale e va dunque preservato.

Paradossalmente, l’informatica, una delle scienze più giovani – e quella che innerva quasi ogni attività del nostro presente – sarà la più difficile da studiare in futuro, per mancanza di fonti. I vecchi programmi sono infatti destinati a essere abbandonati su macchine che presto o tardi non riusciremo più ad accendere, rischiando così di perdere le chiavi di accesso ai nostri mondi virtuali.

Adesso che buona parte del software è ancora accessibile e molti pionieri dell’informatica sono ancora attivi è il momento di agire. Questo è lo scopo del progetto Software Heritage. In occasione di Internet Festival sarà annunciato un primo importante risultato della collaborazione con l’Università di Pisa: la messa a punto di SWHAP (Software Heritage Acquisition Process), protocollo che stabilisce le fasi per la raccolta e la conservazione del software di rilevanza storica, scientifica e culturale e che rappresenta un modello per i futuri storici dell’informatica.

Ricordiamo che ci sono già strutture che hanno come compito precipuo quello di preservare l’hardware, a Pisa c’è ad esempio il Museo degli Strumenti per il Calcolo. Segnaliamo che, a seguire, sempre il 10 ottobre, verrà inaugurata la mostra Hello World! Dall’aritmometro allo smartphone, curata proprio dal Museo degli Strumenti per il Calcolo (molte delle macchine in esposizione appartengono alla sua collezione).

Scarica il comunicato

 

Referenti per il progetto dell’Università di Pisa

Chiara Bodei: chiara.bodei@unipi.it

Fabio Gadducci: fabio.gadducci@unipi.it