Progetto Alzheimer

Percorsi per persone con Alzheimer e per chi se ne prende cura

Il progetto è dedicato a persone affette da Alzheimer o altre demenze e a coloro che se ne prendono cura. Gli incontri hanno la finalità di incoraggiarne l’espressione creativa attraverso la stimolazione dell’espressione e della comunicazione nonché della condivisione dell’esperienza. Durante gli incontri si vengono a creare preziosi momenti di relazione ma più in generale preziosi momenti per il benessere della persona malata e non.

Descrizione

Inizialmente attivato al Museo della Grafica a seguito di un corso di formazione promosso dal Museo Marino Marini di Firenze nel 2014, il progetto prevede la realizzazione di incontri dedicati a persone con Alzheimer e/o altri tipi di demenze, ai loro familiari e agli operatori che se ne prendono cura. Successivamente il progetto ha coinvolto anche altre strutture del Sistema Museale di Ateneo quali l’Orto e Museo Botanico, la Gipsoteca di Arte Antica e il Museo degli strumenti per il Calcolo.

La prima struttura museale a sostenere una sperimentazione in tale settore è stato il Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 2006.

Inizialmente attivato al Museo della Grafica a seguito di un corso di formazione promosso dal Museo Marino Marini di Firenze nel 2014, il progetto prevede la realizzazione di incontri dedicati a persone con Alzheimer e/o altre demenze, ai loro familiari e agli operatori che se ne prendono cura. Successivamente il progetto ha coinvolto anche altre strutture del Sistema Museale di Ateneo quali l’Orto e Museo Botanico, la Gipsoteca di arte antica e il Museo degli strumenti per il calcolo.

La prima struttura museale a sostenere una sperimentazione in tale settore è stato il Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 2006.

L’Alzheimer, la più diffusa forma di demenza senile, è una malattia sempre più presente nella società contemporanea. Nell’ultimo decennio, studi in materia hanno evidenziato come l’arte e le attività creative svolgano un ruolo terapeutico nei confronti di questi pazienti, poiché agiscono sui circuiti emozionali che, rispetto a quelli cognitivi, restano preservati più a lungo nel decorso della malattia. È dimostrato infatti che più a lungo le persone con demenza continuano a comunicare, più lentamente procede la malattia.

Spesso l’arte è in grado di incidere sulla memoria a lungo termine, stimolando nuove associazioni e idee.

Il progetto prevede una serie di attività che hanno lo scopo di incoraggiare l’espressione creativa di coloro che sono affetti da demenza e, allo stesso tempo, far conoscere a un pubblico più vasto possibile le loro potenzialità creative.

Poiché queste persone perdono progressivamente le capacità logico-cognitive, ma mantengono ancora per molto tempo quelle emotive e creative, si chiede loro non di ricordare, ma di immaginare, inventare una storia, a partire dallo stimolo fornito da un quadro, una fotografia, un fiore, un albero, una scultura, uno strumento scientifico, ecc.

I benefici della visita al museo possono estendersi ben oltre la visita stessa, migliorando l’umore e l’autostima. Sia per il caregiver sia per il paziente, queste visite rappresentano infatti un’occasione per socializzare e un momento di tregua nella “sfida” rappresentata dall’Alzheimer.

Sappiamo del resto che è più facile prendersi cura di qualcuno con cui senti, in qualche modo, di poter comunicare.

 

Museo della Grafica “Segni tra le mani” – Gipsoteca di arte antica “Gessi tra le mani” – Museo degli strumenti per il calcolo “Numeri tra le mani”

Di fronte a opere della collezione permanente o di esposizioni temporanee, tutti i partecipanti vengono incoraggiati a esprimere pensieri ed emozioni attraverso la tecnica del Timeslips, un programma di narrazione creativa ideato da Ann Davis Basting. Questo metodo aiuta le persone affette da demenza a esprimere la propria creatività attraverso la costruzione di storie.

Nascono così preziosi momenti di relazione e di benessere da condividere con i caregivers. In questo modo le persone coinvolte vengono stimolate nelle trame delle relazioni sociali e culturali. Ogni espressione viene memorizzata per creare testi di pura fantasia e, in occasione dell’ultimo appuntamento, i partecipanti si dedicano ad un’attività creativa in cui vengono stimolate le capacità funzionali e sensoriali.

 

Orto e Museo Botanico “Le radici della memoria”

La comunità scientifica ha riconosciuto l’effetto terapeutico dei cosiddetti Healing Gardens o Giardini Terapeutici. L’Orto e Museo Botanico costituiscono dunque luoghi ottimali, dove ambiente e cultura sono perfettamente coniugati: qui sono numerosi gli spazi dei sensi e quelli connettivi, con i manti erbosi e gli elementi arborei, adatti a realizzare esperienze polisensoriali e essere spunto per attività che favoriscano le abilità residue.

Percorsi proposti:

  • Aromi in conversazione: sollecitare le capacità residue attraverso l’esperienza sensoriale; incoraggiare la partecipazione attiva al gruppo.
  • Sensory tour: migliorare il benessere complessivo della persona favorito da un ambiente bello e rilassante.
  • Memorie della grande magnolia: stimolare l’abilità mnemonica e in particolare sollecitare la memoria remota.
  • Mi curo con l’orto: rallentare il declino delle capacità funzionali, stimolare le capacità residue e la memoria remota attraverso le abilità manuali.
  • Il tè delle cinque: stimolare il senso del gusto, sollecitare la memoria remota.
  • Dall’Orto al Cuore, dal Cuore alle Mani: valorizzare la persona e la sua capacità di creare, accrescere l’autostima, stimolare le abilità manuali.
  • L’azzardo: a piedi nudi nel parco: stimolare il senso del tatto, sollecitare la memoria remota.

Il gruppo di lavoro

  • Sistema Museale di Ateneo: Museo della Grafica, Orto e Museo Botanico, Gipsoteca di Arte Antica, Museo degli Strumenti per il Calcolo
  • Unità di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
  • AIMA Pisa
  • RSA “Villa Sorriso” Pontedera, Pisa
  • RSA “San Giuseppe” Pontedera, Pisa
  • RSA “Dr. Giampieri” Ponsacco, Pisa
  • RSA U. Viale, Pisa (dal 2018)
  • RSA “Madonna della Fiducia”, Calambrone – Pisa (dal 2018)
  • RSA “Villa Isabella”, Pisa (dal 2018)
  • Azienda per i servizi alle persone “M. Remaggi” di San Lorenzo alle Corti (2014)
  • Associazione “La Tartaruga” di Pisa (2014)

I risultati del progetto sono stati presentati in occasione di tre importanti momenti:

  • “Non dimenticare chi dimentica!” Due giornate di informazione, riflessione e attività laboratoriali dedicate alle persone affette da Alzheimer e ai loro familiari e caregivers, 17-18 settembre 2014, Museo della Grafica, e Cinema Arsenale, Pisa
  • Convegno Internazionale “A PIÙ VOCI – WITH MANY VOICES”. Progetti museali per le persone con Alzheimer e per chi se ne prende cura. Palazzo Strozzi, Firenze. 18 novembre 2014.
  • “At the museum … not just words! Paths of accessibility museum for special public to know the Museum System of the University of Pisa”, in occasione del Seminario internazionale University Museums for life-long guidance to the scientific method and culture, organizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, 6-7 novembre 2015.

Informazioni sulle attività

Tutte le attività sono condotte da educatori museali appositamente formati, con il supporto fondamentale degli animatori geriatrici. Tale collaborazione risulta fondamentale: unire e mettere a valore della ricerca metodologica competenze e conoscenze che derivano da ambiti professionali diversi rendono il progetto speciale.

I gruppi sono composti da un massimo di 10-15 persone compresi loro accompagnatori (familiari, caregiver professionali, parenti, badanti, volontari dell’associazionismo locale). Gli incontri sono aperti sia ad anziani che vivono nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) o frequentano Centri Diurni, sia a persone non istituzionalizzate che risiedono all’interno del nucleo familiare.

Per informazioni e appuntamenti:

Dott.ssa Francesca Corradi

Tel. (+39) 050 22 13 629

Email: francesca.corradi@unipi.it